Il restyling DigiTech continua con il Mosaic. Diversamente dai normali pitch shifter, il "12-string simulator" tratta le sei corde in modo polifonico e traspone in altezza solo quelle più basse, limitandosi a doppiare i cantini esattamente come una vera chitarra a dodici corde.
Con una lunga tradizione nel campo degli effetti di alterazione del pitch, DigiTech ha dimostrato più volte di saper trattare il segnale in ogni condizione per creare armonizzatori, octaver e traspositori. Le recenti tecnologie polifoniche hanno ampliato notevolmente gli orizzonti dei suoi stompbox e ora dai laboratori arriva un nuovo simulatore di chitarra a dodici corde che le sfrutta appieno.
I comuni 12-string simulator si limitano a trasporre tutte le note emesse all'ottava superiore aggiungendo un timbro creato ad hoc per replicare lo spettro tipico del ricercato strumento, elettrico o acustico che sia. Grazie alla capacità di riconoscere e trattare ogni nota in maniera indipendente e polifonica, il nuovo Mosaic supera la barriera dei semplici octaver e replica con fedeltà il comportamento di una vera dodici-corde.
Il pedale è studiato per lavorare sia con chitarre elettriche sia con acustiche elettrificate, e ha la particolarità di ricreare virtualmente sei corde addizionali con l'intonazione esatta in cui si troverebbero nella realtà. Una chitarra a dodici corde raddoppia all'ottava superiore solo le quattro corde più gravi, mentre i due cantini sono duplicati alla stessa ottava. Il Mosaic fa esattamente questo e aggiunge due controlli per meglio definire l'effetto.
Con il potenziometro Level, il chitarrista può decidere quanto il suono trattato dovrà essere presente nel mix finale, e funge di fatto da blend tra i segnali dry e wet. Con il Tone, invece, può andare ad agire sulla quantità di armoniche generate dal pedale, passando da suoni brillanti e aperti a timbriche più definite e compatte.